Il libro è scritto male, ma l‘analisi del mondo produttivo della moda è analizzato bene, Un argomento che andrebbe approfondito maggiormente oggi che fast fashion e crisi climatica sono temi di discussione. Cosa vuole dire produrre il Made-in-Italy all’epoca della globalizzazione e del massimo profitto con il minimo di investimento.
Con coraggio l’autore fa i nomi di tutti quelli che producono nei paesi in via di sviluppo per incrementare il margine di guadagno. Strategia che coinvolge le linee secondarie (contrariamente alla prima linea che rispecchia il modo tradizionale di produzione elevata, il cui prezzo riflette questa lavorazione sofisticata)
E le grandi firme ci sono tutte, da Moncler ad Armani a Valentino a Tod’s, pochi si risparmiano…perché l‘obiettivo è risparmio in mano d’opera e crescita di profitti
Queste le ragioni per cui il libro merita una lettura
Scrittura e capacità di andare oltre la produzione per abbracciare l’idea che oggi quello che conta non è più il prodotto…
Debora Di Napoli
Denude. Una rivista cartacea, un brand e molto altro. Incontriamo Laurie Cl...
Scorrere verso l’alto
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.OkCookie e Privacy policy